
Future Environments
Andreco
Lecture performance
5 Aprile 2025
@Parco di Molentargius – Sala conferenze Helmar Schenk
Future Environments è un progetto di ricerca che vuole raccogliere dati scientifici per rappresentarli attraverso opere d’arte evocative sul futuro degli ecosistemi. In particolare si vuole analizzare il fenomeno del razzismo ambientale e le sue ripercussioni, interpretare gli ecosistemi dalla prospettiva dei corpi idrici, costruire reti ed immaginare nuove opere. Il progetto ha individuato alcune aree geografiche chiave in Brasile, Cina, Usa ed Italia con comprovate condizioni di vulnerabilità̀ climatica e di razzismo ambientale.
Questi casi studio saranno approfonditi per concepire opere “agenti”, dispositivi d’attivazione di pensiero prefigurativo ed azione territoriale.
Durante la sua residenza presso l’Ecology and Cultures Innovation Lab della Tongji University di Shanghai, l’artista e scienziato Andrea Conte (studio Andreco) ha realizzato una serie di sculture data-driven utilizzando gli open-data del China National Environmental Monitoring Centre (CNEMC). Le sculture create con modelli parametrici e fabbricazione 3D mirano a rappresentare intuitivamente le implicazioni dei sistemi socio-ecologici e le prospettive più che umane dei paesaggi acquatici del fiume.
Il fiume Yangtze in Cina, i fiumi Tevere, Aniene e Tirso in Italia e il fiume Pinheiros in Brasile sono stati scelti come punti di riferimento per immaginare nuovi scenari e riflettere su possibili ambienti futuri.
I fiumi sono sempre stati fondamentali per le civiltà e per la vita di tutti gli esseri viventi, come è cambiato nel tempo il rapporto tra le persone e i fiumi? E se provassimo a raccontare una storia dal punto di vista del fiume? Le opere d’arte informate dalla scienza saranno il punto di partenza per una conversazione aperta sui possibili scenari ecologici e sulle migliori pratiche intersettoriali ed intersezionali per una transizione ecologica giusta e per la giustizia climatica.
La presentazione di Future Environments a Delle Acque a Cagliari è una tappa intermedia del percorso di ricerca, dove verrà mostrato il metodo adottato e le sperimentazioni fatte per il Brasile e durante la residenza in Cina. Per l’occasione sarà presentato anche una prima edizione di Tirso, il video di documentazione della Parata per il Tirso, diretta da Andrea Conte (Andreco) a cura di Maria Paola Zedda, che si è svolta ad Ottana in Barbagia per Abitare Connessioni nel 2021.
Tra i partner coinvolti: ZEIT; il museo MAMbo di Bologna, l’Ecology and Cultures Innovation Lab, Tongji University, Shanghai, China; Villa Arson, Museo d’Arte Contemporanea, istituto di ricerca per l’arte contemporanea, Nizza, Francia; La rivista Antennae, tra ecologia e arte visiva, edita a Chicago, USA; il KTH Climate Action Centre del Royal Institute of Technology di Stoccolma; NICHE, THE NEW INSTITUTE Centre for Environmental Humanities (NICHE) Ca’ Foscari University di Venezia, Climate Art Project, Futurecologies srl e Studio Andreco, di Roma.
Future Environmets è vincitore del programma Italian Council, Direzione Generale Creatività Contemporanea, Ministero della Cultura (tredicesima edizione, 2024).
Andrea Conte (Andreco), direttore di studio Andreco, (. www.andreco.org ) è un artista visivo che unisce una formazione scientifica, laurea e dottorato in Ingegneria Ambientale, collaborazioni post dottorato con Università di Bologna e Columbia University di New York, sulla gestione nature-based e sostenibile delle risorse in diverse condizioni climatiche, con un percorso artistico che investiga i rapporti tra spazio urbano e paesaggio, tra umano e non-umano, realizzando progetti che vanno a comporre un’unica ricerca multidisciplinare. Tra questi “Climate Art Project” ( www.climateartproject.com ) progetto tra arte e scienza itinerante sulla giustizia Climatica e Sociale; Flumen, progetto complesso sulla capacità dei corpi idrici di autorigenerarsi e sul loro valore simbolico ed artistico. Andrea Conte utilizza un linguaggio di sintesi, simbolico e concettuale, servendosi di diverse tecniche di rappresentazione: installazioni, performance, scultura, video, pittura, pittura murale e progetti d’arte pubblica. Partecipa a mostre, Biennali e festival a livello internazionale.
Selezionato per il grant Italian Council 13, ambito ricerca 2024, per il Gran Tour d’Italie del MIC 2019, vincitore del Premio Speciale del “Talent Prize 2017” al Museo Macro di Roma e, nel 2016, Vincitore di Jazzi, il concorso di idee per la rigenerazione rurale. Le sue opere Flumen e Aula Verde (Tree Room) sono state recentemente pubblicate sulla rivista NATURE, Scientific Reports, come esempio di lavoro tra arte scienze ed ecologia per la giustizia climatica. (2024)

Dalle Acque. Ecologie dell’Ascolto
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Performance e screening

Désert
Leonardo Delogu, Studio Azzurro
Screening
4 Aprile 2025
@Parco di Molentargius – Sala conferenze Helmar Schenk
Désert è un progetto artistico di Leonardo Delogu realizzato in collaborazione con Studio Azzurro, che esplora il paesaggio, il cammino e il rapporto tra l’uomo e l’ambiente. Il progetto nasce da un’idea di riflessione sulla solitudine e sull’abbandono, mettendo in scena una serie di esperienze sensoriali e percorsi performativi che si svolgono in luoghi desolati o poco conosciuti. “Desert” invita il pubblico a intraprendere un viaggio di interazione e relazione, il corpo diventa strumento di conoscenza e percezione del paesaggio. Le installazioni multimediali e le azioni performative si combinano per creare un’esperienza immersiva, dove la memoria e il silenzio del luogo si mescolano con la presenza umana. Il progetto riflette sulla desolazione e sulla bellezza di spazi che, pur lontani dai circuiti turistici e culturali, sono carichi di significato e di storie nascoste.
DOM- Leonardo Delogu Lavora come ricercatore sul movimento e il paesaggio, è performer e formatore.Nasce a Narni, in Umbria, nel 1981. Inizia gli studi di teatro nel 2002 con la Scuola Europea per lʼattore realizzata da Emilia Romagna Teatro per la direzione artistica di Cesare Ronconi e Mariangela Gualtieri del Teatro Valdoca. Qui studia fra gli altri con Danio Manfredini, Catia dalla Muta, Gabriella Rusticali, Carolina Talon Sampieri, Rhuena Bracci. Dopo la scuola entra nella compagnia e lavora praticamente in tutti i principali lavori prodotti fino ad oggi. Dal febbraio 2009 a giugno 2010 fa parte del gruppo di lavoro biennale sulle Nuove scritture per la danza contemporanea diretto da Raffaella Giordano. Da questa esperienza fonderà insieme ad altri 11 artisti famigliafuchè, collettivo di giovani attori e danzatori impegnati nello studio del corpo e dellʼimprovvisazione. Prosegue lo studio sul movimento con la compagnia di danza catalana Malpelo e con Claude Coldy, con il quale intraprende la formazione triennale in Danza Sensibile®. Nel 2009 comincia un personale percorso di ricerca con il progetto Tabula rasa -Tu sei dunque venuto in questa casa per distruggere. Nel 2012 apre una nuova fase di lavoro attraverso i percorsi formativi Camminare nella frana nel 2011 e Piccola scuola nomade nel 2012 che confluiranno nel 2013 nel progetto King sostenuto da Armunia e Santarcangelo Festival internazionale del teatro in piazza. Nel 2014 insieme a Valerio Sirna ed Hélène Gautier dà vita al progetto DOM-, sotto il cui nome firmerà gli ultimi progetti. Tra le numerose collaborazione intessute negli anni, spicca quella con il paesaggista francese Gilles Clèment e il collettivo Coloco. Negli anni ha curato molti progetti culturali come ideatore e organizzazione tra cui: Associazione demetra/Centro di Palmetta, Ternifestival della creazione contemporanea, Nutrimenti.
Studio Azzurro è un collettivo artistico fondato a Milano nel 1982 da Fabio Cirifino, Paolo Rosa e Leonardo Sangiorgi, ai quali si è aggiunto Stefano Roveda. È tra i pionieri dell’arte multimediale in Italia, noto per la creazione di installazioni video interattive, ambienti sensibili e percorsi museali innovativi. Le loro opere uniscono tecnologia, poesia e narrazione, coinvolgendo attivamente lo spettatore. Studio Azzurro esplora il rapporto tra memoria, luogo e identità, dando voce a storie spesso invisibili. Il collettivo ha lavorato in ambiti diversi, dal teatro alla videoarte, fino alla museografia. Il loro approccio è riconosciuto a livello internazionale per l’originalità e la profondità concettuale. Ancora oggi, il gruppo continua a sperimentare linguaggi visivi e interattivi contemporanei.
Progetto video a cura di Laura Marcolini, Martina Rosa, Alberto Danelli
Riprese video Pietro Belfiore, Alberto Danelli, Laura Marcolini, Vincenzo Rodi, Martina Rosa
Montaggio video Alberto Danelli, Martina Rosa
Supervisione al montaggio Fabio Cirifino

Funtaneris. Sulle strade dell’acqua.
Massimo Gasole, Stefano Mais, Marco Cadinu
Screening
4 Aprile 2025
@Parco di Molentargius – Sala conferenze Helmar Schenk
Funtaneris. Sulle strade dell’acqua, diretto da Massimo Gasole, un film nato da un progetto di ricerca coordinato dal professor Marco Cadinu, realizzato dal Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Architettura dell’Università di Cagliari, in collaborazione con altri atenei italiani. Funtaneris è un viaggio attraverso la Sardegna meno conosciuta, fatta di paesaggi silenziosi, architetture di pietra e antiche fonti d’acqua. Monumenti solo in apparenza minori diventano protagonisti di un racconto che intreccia storia, cultura, memoria popolare e senso del luogo. Girato con una troupe ristretta ma appassionata – tra cui l’architetto Stefano Mais, il direttore della fotografia Stefano Ferrando e il tecnico di ripresa Alberto Masala – il documentario unisce il desiderio di divulgare alla volontà di ascoltare, dando voce alle persone che quei luoghi li vivono e li ricordano. Le immagini, spesso arricchite da riprese aeree mai invasive, e una colonna sonora essenziale ma evocativa, accompagnano lo spettatore in un percorso visivo e narrativo fuori dagli stereotipi, alla scoperta di una Sardegna autentica.
Massimo Gasole nato nel 1982, a Cagliari, in Sardegna, si laurea al Conservatorio di musica di Cagliari nel 2007 con specializzazione in Musica e nuove tecnologie. Nel 2008 studia produzione Audio e Video nella scuola APM di Saluzzo (CN). Nel gennaio 2009 entra a far parte della casa di comunicazione e design “Snatch”, una piccola azienda con sede a Milano, in Italia, dove lavora fino all’agosto del 2011 come montatore e promoter video. Nel mese di ottobre 2010 fonda la casa di produzione video indipendente “Illador Films” che gli permette di approfondire le conoscenze nel campo della regia e della fotografia. Attualmente lavora come freelance collaborando con professionisti del settore per offrire servizi di produzione e post produzione video: dal concept dell’idea alla sua realizzazione finale.

Les dissidentes
Fatima Bianchi
Screening
5 Aprile 2025
@Parco di Molentargius – Sala conferenze Helmar Schenk
Tre madri vengono esiliate su un’isola, sotto costante sorveglianza. Sono costrette ai lavori forzati per aver osato ribellarsi alle convenzioni della maternità. Le loro voci interiori mettono a nudo le difficoltà che affrontano, spesso considerate tabù dalla società. “Les dissidentes” è realizzato grazie al sostegno di Italian Council (11. edizione, 2022).
Fatima Bianchi è una regista italiana. La sua ricerca si colloca tra il documentario creativo e il cinema sperimentale, con un approccio ibrido e interdisciplinare. Attraverso il cinema esplora i legami familiari, la memoria personale e collettiva, la condizione femminile e la maternità.
Ispirata dagli eventi della vita quotidiana, dalla ripetizione dei gesti e dalle microstorie, è interessata all’esperienza dell’individuo come fenomeno unico che cresce all’interno di una comunità e la fa crescere a sua volta.
I suoi film prendono spunto dalla sfera autobiografica, con la capacità di affrontare il contesto sociale dove l’intimo diventa espressione politica. Con occhio sensibile, crea nuove narrazioni utilizzando diversi registri e forme di temporalità. Attribuisce grande importanza alla forma, ponendo il suono sullo stesso piano dell’immagine.
Accanto alla sua attività di regista, lavora a diversi progetti come montatrice. Considera il montaggio come un momento privilegiato della creazione artistica e lo concepisce come una forma di scrittura, dove il montaggio stesso diventa una mise en scène, riorganizzando il mondo per vederlo meglio, ma anche per modificarlo attraverso associazioni psicologiche o di memoria.
Vive e lavora a Marsiglia.
Laureata all’Accademia di Belle Arti di Milano. I suoi film e le sue installazioni sono stati presentati in numerosi festival e gallerie, tra cui Visions du Réel (SVIZZERA), Cinéma Vérité Teheran (IRAN), Open City Documentary (UK), Kinopanorama Roma (IT), ZagrebDox (CR), Filmmaker Festival (IT), Mediterranea 18 Young Artists Biennale (TIRANA), Centre d’Art Contemporain de Briançon (FR), Les Instants Vidéo (FR) e la Fondazione Merz di Torino (IT). Il suo film Notturno è stato selezionato per la Settimana Internazionale della Critica alla 73ª Biennale di Venezia. Tra i premi e le menzioni ricevuti: Primo Premio Filmmaker Festival con il suo film Tyndall, Primo Premio Fondazione Libero Bizzarri, Primo Premio ArteVisione 2020 Careof, Laureato Consiglio Italiano 2022. Tra i suoi lavori di montaggio ricordiamo Aswang di Alyx Arumpac (Miglior montaggio Famas Digital Philippine 2020).